La prima volta in viaggio 𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐔𝐒 (gli USA), la prima cosa che mi colpì furono le dimensioni degli 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐞𝐬 (supermercati). Era in una cittadina del 𝐍𝐞𝐰 𝐉𝐞𝐫𝐬𝐞𝐲, a pochi km da 𝐌𝐚𝐧𝐡𝐚𝐭𝐭𝐚𝐧, a trovare degli amici conosciuti pochi mesi prima in Italia.
Mi avevano invitato a far visita a casa loro e io accettai senza indugio, avventurandomi verso un luogo e alla volta di persone praticamente sconosciute, seguendo solo il mio intuito che diceva: “𝗹𝗲𝘁’𝘀 𝗴𝗼!!!” (andiamo)
Alla domanda “𝙒𝙝𝙖𝙩 𝙙𝙤 𝙮𝙤𝙪 𝙬𝙖𝙣𝙩 𝙩𝙤 𝙙𝙤?” (cosa vuoi fare) da parte di Susan e Bob che mi ospitavano, io chiesi di andare a vedere un grocery store (il supermercato). Sono fatto così, amo vedere le cose normali, conoscere le abitudini dei 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐬 (gente del posto), incontrarli e vivere il luogo che visito anziché solo visitarlo.
Non è come un supermercato italiano
Era un supermercato qualunque in una cittadina qualunque, ma misurava almeno 10 volte più dell’equivalente italiano di una grande città. Tuttavia, non fu la grandezza a farne uno dei 𝐥𝐚𝐧𝐝𝐦𝐚𝐫𝐤 (monumento, attrazione turistica) di quel viaggio. C’era qualcosa in più li dentro ad aspettarmi.
Accadde proprio nella corsia dei 𝐜𝐨𝐫𝐧𝐟𝐥𝐚𝐤𝐞𝐬, di cui andavo matto (adesso ho ridotto il consumo di questi accumulatori di zucchero industriali). Arrivato alla zona delle colazioni, cercando tra i biscotti, il latte e tutte le altre cose tipicamente nella corsia non trovai nemmeno una scatola di cereali.Che strano, come poteva essere? Incredulo cercai un commesso che stava sistemando gli scaffali li vicino e approfittai per sfoggiare il mio inglese! Ogni cosa che in Italia era normale, quì diventava una piccola sfida divertente. Quindi, gli chiesi delle informazioni dicendo queste parole:
𝗘𝘅𝗰𝘂𝘀𝗲 𝗺𝗲, 𝘄𝗵𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗿𝗲 𝘁𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗿𝗻𝗳𝗹𝗮𝗸𝗲𝘀?
(ℙ𝕃𝔼𝔸𝕊𝔼!!! il commesso infatti mi guardò un po’ storto, per non aver detto “please”, ma poi accorgendosi del mio inglese straniero mi perdonò!)
Con estrema sorpresa, confusa con un po’ di shock, mi fece scoprire che i famosi cereali da colazione non erano nel settore colazioni, ma avevano un settore esclusivo solo per loro!
Esatto, una corsia intera di soli cereali da colazione. E in questa corsia, dopo una breve perlustrazione tra le centinaia di scatole e confezioni sconosciute, trovai qualcosa di familiare: i Cheerios, le altre marche erano abbastanza sconosciute in Italia.
Per un attimo mi sentì un po’ come a casa e la scelta sembrava essere solo sulle dimensioni della confezione da prendere. Incredibile, c’era dal formato famiglia da 4kg al formato da viaggio da 20g monoporzione, che sballo. Ma la sorpresa, che già mi sembrava di essere al paese dei balocchi, non era finita. Alzando lo sguardo dai primi Cheerios che avevo visto, notai un piccolo particolare: non mi trovavo nella corsia dei cereali, ma nella corsia dei cheerios. Ce n’erano di ogni tipo, colore, 𝐟𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫 (gusto)…almeno tre metri di soli Cheerios. E pensare che in Italia ne avevo visti solo 1, o forse 2 tipi.
𝑇𝑈𝑇𝑇𝐼 𝐶𝐻𝐸𝐸𝑅𝐼𝑂𝑆 𝑒 𝑇𝑈𝑇𝑇𝐼 𝐷𝐼𝑉𝐸𝑅𝑆𝐼
🅾🅷 🅼🆈 🅶🅾🅳
E come facevo ora a scegliere? Io volevo solo una confezione dei miei amati Cheerios. Ma di fronte ad una scelta di decine e decine di tipi diversi degli stessi cornflakes ero confuso e frustrato!
Invece in Italia
In Italia la mia unica difficoltà era al massimo quella di scegliere tra cornflakes normali, al cioccolato o i Cheerios.
Ciò che all’apparenza sembrava una maggiore libertà di scelta, in realtà in quell’istante era diventato un blocco momentaneo. Tante erano le opzioni che non sapevo cosa scegliere. Uscì dallo store a mani vuote.
Non dimenticherò mai quel momento e all’intuizione che ne conseguì.
Avevo solo deciso di andare a trovare degli “sconosciuti”, poi diventati carissimi amici, per vivere un avventura e imparare inglese viaggiando, e nel frattempo avevo imparato una delle lezioni più importanti della mia vita: più scelta non significa più libertà!
Esercizio pratico
Come metto in pratica quella lezione ancora oggi, e ogni giorno?
Prima di tutto ricordando, raccontando e rivivendo le immagini di quel giorno con l’immaginazione.
Quando mi trovo di fronte a mille opzioni e rivivo quella confusione, mi fermo un attimo e mi faccio queste 3 domande:
👍 1 – Cosa mi serve davvero in questo momento?
✌ 2 – Cosa mi farebbe veramente bene in questo momento?
👌 3 – Chi può aiutarmi ad ottenere ciò che mi serve, nel modo in cui mi serve?
Con queste domande, ho visto che il 50% delle scelte apparentemente urgenti si fermano al PUNTO 1 e si rivelavano frutto dell’emozione del momento. (Acquisti in offerta, feste, black Friday) e non effettuo l’acquisto!
Il restante 50% delle volte, dopo aver risposto alla domanda 2 e aver trovato ciò che cerco, ho fatto un acquisto consapevole e soddisfacente anche a lungo termine. Se la domanda due non mi porta alla scelta, chiedo consiglio a qualcuno (che trovo rispondendo alla domanda 3)
PS✌
Cosa significa Cheerios?
Lo sapevi che CHEERIOS vuol dire 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚̀? Sarà un caso?!
(っ◔◡◔)っ ♥ 𝐶𝐻𝐸𝐸𝑅𝐼𝑂𝑆 𝑃𝐸𝑅 𝑇𝑈𝑇𝑇𝐼 ♥
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